E’ polemica sulle dichiarazioni del presidente della Provincia, D’Angelo, sull’ipotesi dissequestro. I due consiglieri di fazione opposta fanno quadrato sul rientro in classe
TERAMO – Scorrono più parole che fatti nella vicenda sequestro del Palazzo Delfico di piazza Dante. Molte di queste parole arrivano in libertà, attraverso i social, e appartengono più alla non conoscenza del problema. Molte altre arrivano però dai rappresentanti delle istituzioni, spesso di tenore opposto a quelle pronunciate appena il giorno o pochi giorni prima.
L’ultima scia di polemiche l’ha generata la dichiarazione del presidente Camillo D’Angelo, che ha parlato del dissequestro quale atto preliminare all’avvio dei lavori e non del rientro in classe degli studenti. Commenti orientati maggiormente alla prudenza sono giunti invece dal sindaco, Gianguido D’Alberto, che chiede pazienza e di attendere prima il pronunciamento della magistratura sull’imminente ricorso, e dai consiglieri regionali Sandro Mariani (Pd) e Paolo Gatti (Fratelli d’Italia) che richiamano all’unità della politica su un problema di grande importanza per l’intera comunità cittadina, non solo scolastica.
Sta di fatto che qualsiasi passaggio è vincolato alla decisione della magistratura: che di fronte all’istanza di revoca del provvedimento potrebbe accoglierla, oppure accoglierla con prescrizioni (vincolando ad esempio iil dissequestro all’esecuzione di lavori) oppure ancora respingerla.
Mariani e Gatti, superando le appartenenze politiche, oggi hanno ricordato che la politica “quella con la P maiuscola – scrivono –debba assumere atti di responsabilità verso il proprio territorio; siamo quindi certi che le istituzioni che in questa situazione giocano un ruolo principale sapranno mettere al centro della propria azione amministrativa quei soggetti che stanno subendo i maggiori disagi da questa vicenda trovando le soluzioni più idonee per tutelare i nostri ragazzi e il futuro di una istituzione“. Dunque, dicono Mariani e Gatti, “al di là da quelle che saranno le future scelte in merito allo storico edificio sito in piazza Dante, si proceda con determinazione a produrre tutte le perizie atte a formulare l’istanza di revoca del sequestro della scuola ed a tutelare gli interessi degli studenti, delle loro famiglie, dei commercianti del centro storico e dell’intero territorio teramano affinché siano ridotti al minimo i disagi per una comunità che, in queste settimane, deve fare i conti con gli ovvi disservizi legati allo spostamento di migliaia di ragazzi“.
“A tal proposito, diciamo fin d’ora, e con molta chiarezza, che se l’edificio dovesse tornare libero, nelle more dei lavori di adeguamento già previsti, lo stesso dovrà necessariamente tornare nella piena disponibilità degli studenti e delle scuole; diversamente non si capirebbe il senso delle iniziative tese alla revoca del sequestro – concludono i due consiglieri regionali e presidenti di due commissioni consiliari regionali -“.